I film ritrovati formano un corpus di immagini variegate che ci riportano a Parma, tra i quartieri, le strade, le piazze e le campagne circostanti. Rituali ancora vivi (come i grilli del parco Ducale o il mercato in Ghiaia) si affiancano ad altri quasi scomparsi (il circo in Cittadella, la fiera di San Giuseppe, le botteghe artigiane). Ci sono gli scioperi, le manifestazioni e le lotte degli anni Sessanta, nuove idee di scuola come quella del maestro Ulisse Adorni con il super 8, film girati da studenti e in ambito familiare, per fissare luoghi, volti, momenti fugaci.
Altre immagini ci portano nell’Appennino Parmense, in un paesaggio ancora riconoscibile, tra gite ed escursioni. Non mancano gli sguardi femminili sul cambiamento sociale e le storie di fornai, meccanici, tranvieri, tutti accomunati dalla passione per il cinema amatoriale. Così una memoria privata diventa collettiva, ricomposta in frammenti che raccontano Parma e il suo Novecento.